Probabilmente quando, analizzando la gara persa allo Stadium, José Mourinho ha parlato del "muro di Torino" riferendosi alla difesa della Juventus deve aver provato almeno un pizzico di invidia. Non tanto per una questione di differenza a livello di valore tecnico, ma per il numero di opzioni su cui il collega e amico Allegri può contare in difesa. Perché da oggi lo Special One, che per tutto il girone d'andata si è ritrovato a fare i conti con una retroguardia decimata, si ritrova privato di un altro centrale. Con la partenza di Ndicka per la Coppa d'Africa infatti gli unici difensori di ruolo pronti all'uso rimangono Llorente e Mancini. Una carestia dovuta - oltre all'impegno dell'ivoriano con la sua nazionale - soprattutto all'assenza di Smalling, diventato ormai un caso clinico, e a quella di Kumbulla che soltanto nei prossimi giorni inizierà a riaffacciarsi sulla lista dei convocati dopo mesi trascorsi a recuperare dalla rottura del crociato.

RISCHIO DECIMAZIONE — A rendere ancor più critica una situazione già oltre il limite però, c'è lo spettro di dover affrontare almeno una delle gare in programma a gennaio addirittura con un solo difensore di ruolo a disposizione (Llorente). Mancini gestisce da settimane un problema fisico legato alla pubalgia e in più è diffidato, dunque se dovesse essere ammonito sarebbe costretto a fermarsi al di là della voglia di stringere i denti. Ma non è tutto. Anche la soluzione tampone adottata finora, vale a dire Cristante riadattato da centrale, potrebbe venir meno dal momento che anche il centrocampista è sotto diffida e in caso di cartellino giallo assisterebbe alla partita successiva dalla tribuna. Un quadro che, nel peggiore dei casi, potrebbe portare Mou a preparare una delle sfide in programma nel prossimo mese con un solo difensore di ruolo a disposizione. Ed è per questo che nel post partita di Torino il portoghese ha lanciato l'allarme: "Abbiamo perso Ndicka e il 3 c'è una partita con la Cremonese in Coppa Italia. Non penso al mercato, preferisco pensare solo al fatto che il 3 non avrò Ndicka. Oltre a lui non ci saranno Smalling, Kumbulla e probabilmente Mancini, che sta facendo un sacrificio incredibile, mi fa quasi commuovere perché nel secondo tempo non riusciva praticamente neanche a correre. Se arrivasse un nuovo difensore sarebbe ottimo, ma nel caso in cui non arrivasse affronteremo la Cremonese e l'Atalanta senza di lui".

PINTO AL LAVORO — La situazione insomma è tutt'altro che rosea. Lo sa bene il general manager Tiago Pinto che, dopo aver visto naufragare il possibile ingaggio di Bonucci a causa dei malumori della piazza legati al passato da juventino del trentasettenne, si trova costretto a scandagliare il mercato alla ricerca di un nome che possa soddisfare sia l'allenatore che gli obblighi legati al Settlement Agreement sottoscritto con la Uefa: "Stiamo lavorando - ha spiegato il gm - cercherò di essere creativo per trovare una soluzione sportiva che vada bene all'allenatore e una situazione economica e finanziaria giusta per il club. Di Bonucci non voglio parlare".

SGUARDO IN PREMIER — Tra i nomi valutati a Trigoria c'è sempre quello di Trevoh Chalobah del Chelsea. I rapporti con i Blues sono ottimi - dopo l'affare Lukaku - e il ventiquattrenne potrebbe arrivare in prestito e percepire un ingaggio da 1.5 milioni all'anno (dunque circa 750mila euro fino a giugno). Un'altra soluzione presa in considerazione è Jan Kehrer del West Ham, ma il tedesco guadagna il doppio rispetto a Chalobah e sulle sue tracce ci sono anche Rennes, Nizza e Monaco mentre sembra meno calda la pista Milan. Ovviamente non è da escludere un possibile nome rimasto al momento sottotraccia. La certezza per ora è che la dirigenza romanista è focalizzata soprattutto su soluzioni provenienti dalla Premier League.